Impression management

L'impression management (lett. "gestione dell'impressione") è il processo attraverso il quale gli individui tentano di controllare l'impressione che lasciano negli altri. Questo concetto è stato introdotto da Erving Goffman nel 1959, e si è diffuso a partire dal 1967.

L'impression management trova applicazione in diversi campi, persino nel calcio: ad esempio, durante una partita importante, un calciatore potrebbe volersi mettere nella migliore luce possibile per fare bella impressione sugli osservatori che guardano la partita. L'atleta in questione cercherà di dimostrare le sue abilità mettendosi in mostra. L'obbiettivo, infatti, potrebbe essere di impressionare l'osservatore in modo da massimizzare le proprie possibilità di essere reclutato, piuttosto che vincere la partita.[1]

L'impression management può essere identificato anche come self-presentation (lett. autopresentazione), il processo in cui una persona cerca di manipolare la percezione che gli altri hanno della sua immagine. Il concetto di impression management è stato messo in pratica per la prima volta nella face-to-face communication (lett. comunicazione faccia a faccia), ma poi si è espanso anche nel campo della computer-mediated communication (lett. comunicazione mediata da computer). Il concetto di impression management è applicabile nei campi di studio come la psicologia e la sociologia, e anche in campi più pratici come nella comunicazione aziendale e nei media. [2]


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